Vulnerabilità & Sicurezza

L’Italia è il Paese con più elevato rischio sismico in Europa. L’85% del patrimonio costruito è in zone a media o alta sismicità.
Nel caso delle strutture in cemento armato, i maggiori problemi sono relativi agli edifici progettati prima dell’introduzione della normativa sismica e quindi concepiti per resistere sostanzialmente ai soli carichi verticali. In molti edifici, particolarmente quelli meno recenti, un aumento della vulnerabilità è stato causato dalle modifiche introdotte nelle strutture nel tempo: sopraelevazioni, pareti abbattute, apertura di nuove porte o finestre, adeguamento impiantistico.
Tali modifiche possono cambiare l’assetto e gli equilibri originali con cui l’edificio è stato concepito, incrementandone in modo significativo la vulnerabilità alle azioni sismiche. Strategica quindi un’analisi puntuale per determinare la vulnerabilità sismica del costruito finalizzata alla riduzione preventiva del rischio che permetta di stabilire, prima di tutto, il grado di vulnerabilità, di esposizione, di danno e di rischio degli edifici, analizzati singolarmente o alla scala urbana.
Individuati i punti di reale criticità, è possibile passare alla proposizione di soluzioni per il miglioramento del comportamento degli edifici fino al loro adeguamento sismico mediante l’impiego opportuno di tecniche e prodotti, anche innovativi, con cui è possibile incrementare significativamente le caratteristiche di resistenza e di resilienza dei sistemi.
Un’opportunità interessante è abbinare l’intervento di riduzione della vulnerabilità e mitigazione del rischio al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio, in modo da intercettare e sfruttare le possibili sinergie e determinare le condizioni operative più efficaci per una sensibile riduzione dei costi di riqualificazione e conferire prestazioni ottimizzate al manufatto su cui si interviene.

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